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E il naufragar m'è dolce in questo mar

(Giacomo Leopardi)

 

Chi non ha mai pensato di sedersi in riva al mare e iniziare a scrivere qualcosa: idee, canzoni, lettere d'amore o semplici pensieri?! E chi ci dice che non sia stato così per i grandi pilastri della letteratura, da Omero a Virgilio, passando per Foscolo e Leopardi?! Il mare, con la sua tranquillità e inquietudine, ha ispirato molti capolavori della letteratura classica e moderna. L'Odissea di Omero rappresenta uno dei primi esempi di naufragio, in cui il protagonista si trova a dover affrontare il dio del mare Poseidone e la sua ira. In quest'opera e in quelle a seguire, il mare rappresenta la solitudine, il vuoto, il terrore e un senso di impotenza e di abbandono. Il significato del mare cambia nel periodo barocco,in cui viene visto come uno sfondo sereno agli incontri d'amore tra il poeta e la sua amata.

 
 

Nella letteratura italiana, in poemi come ''A Zacinto'' di Ugo Foscolo, il mare torna ad avere un senso di distacco: il poeta si paragaona ad Ulisse, con la sola differenza che lui non ritornerà mai più in patria, l'isola di Zante, dalla quale è stato esiliato. Ne ''L'Infinito'', Leopardi descrive il mare come un luogo ideale in cui perdersi e abbandonarsi, qualcosa che affascina e spaventa allo stesso tempo... Dopotutto il mare rappresenta l'ignoto! Nella poesia ''Mediterraneo'' di Eugenio Montale, il poeta ha un dialogo con il mare, dal quale traspare la sua sottomissione ad esso, che viene visto ancora una volta come un elemento ambiguo che attrae e incute timore allo stesso tempo. Nel '900 il mare assume un carattere riflessivo, come accade ad esempio in ''Cuore di tenebra'' di Joseph Conrad, in cui l'infinito del mare rappresenta il riflesso delle contraddizioni più intime dei personaggi epici. Oppure come ne ''Il vecchio e il mare'' di Ernest Hemingway, storia di un pescatore che, nonostante non riesca più ad avere risultati nella sua attività, non si arrende e intraprende un viaggio da solo nell'immensità del mare, che assume un ruolo fondamentale come luogo di meditazione.

 

Oggi, in letteratura, il mare viene ancora considerato come un elemento oscuro, carico di significati allegorici, ma viene anche esaltato per la sensazione di pace e tranquillità che trasmette. Possiamo definirle due facce della stessa medaglia: calma e agitazione, amore e odio, vita e morte.


 

 

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