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Sorprese siciliane

 

Un orizzonte turbolento

 

Nel 1831, un grande evento si verificò al largo di Sciacca, piccola città di mare della Sicilia del sud, a breve distanza da Agrigento. Quell'anno, all'inizio dell'estate, si verificarono una serie di esplosioni a testimonianza dell'attività vulcanica subacquea. Notando un grande numero di pesci morti sulle spiagge, gli abitanti rimasero sbalorditi nel vedere mutare l'aspetto di un isolotto che lentamente salì per diverse settimane fino a 63 metri di altezza, per poi scomparire sotto il mare poco dopo. Uno spettacolo, ma non così sorprendente. Per molto tempo la geologia della zona si è manifestata violentemente alle popolazioni locali con terremoti, a volte tsunami, causando danni significativi al ricco patrimonio storico locale. I ricercatori dell'Istituto Nazionale Italiano di Geofisica e Vulcanologia ritengono che questi fenomeni potrebbero ripetersi, poiché le placche continentali dell'Africa e dell'Eurasia si scontrano regolarmente nel cuore del bacino del Mediterraneo.

 

sciacca
L'isola di Sciacca

 

Una scoperta monumentale sott'acqua

 

Navigare nel Canale di Sicilia può rivelare sorprese. Alcune testimonianze dei pescatori del XX secolo sono particolarmente significative: il mare che sgorga senza motivo apparente, colonne di fumo, l'acqua che si ritira, come aspirata, fino a rompere gli ormeggi delle barche nel porto di Sciacca, per poi tornare lentamente alla normalità. Questi fenomeni sono certamente spaventosi per molti, ma non per il mondo scientifico che, durante una spedizione marina organizzata a metà degli anni 2000, ha scoperto un'importante struttura vulcanica "a riposo" sul fondo del mare, lunga circa 30 chilometri, larga 25 metri e alta 500 metri. Colonne di bolle di gas ne confermano l'attività, tutte collegate agli altri "mostri" della regione, lo Stromboli e l'Etna. Occorre monitorare attentamente poiché un'eruzione in questo luogo provocherebbe gravi onde marine tra la costa siciliana e quella tunisina.

 

volcan sous-marin
Rappresentazione del vulcano sottomarino

 

Un “bebé” ambito

 

Al di là del suo innegabile interesse geologico, l'attività sismica del sito ha suscitato ambizioni geopolitiche. Quando nel 1831 l'isolotto fantasma apparve dalle profondità, si svolse una sorprendente corsa “al battesimo” tra italiani, inglesi e francesi. L'Italia scelse Ferdinandea, dal nome del suo re Ferdinando II. Gli inglesi, presenti a Malta, scelsero Graham Island come tributo al Primo Signore dell'Ammiragliato del Regno Unito dell'epoca. E la Francia decise per Julia, essendo il “bebé” nato a luglio. In seguito gli scienziati preferirono Empedocle, filosofo del V secolo a.C. che decise di porre fine alla propria vita immergendosi eroicamente nel fuoco dell'Etna. E' impossibile sapere cosa pensavano i tre Stati quando l'isolotto scomparve di nuovo poche settimane dopo la sua nascita. L'importante è che continua a giocare con i nervi, a filo con la superficie a pochi metri dalla superficie, al punto che nel 1987 un aereo militare americano lo bombardò, confondendolo con un sottomarino libico. E' certo che se Ferdinandea dovesse ricomparire, si verificheranno gravi controversie territoriali a livello internazionale. Essendo l'area del Mediterraneo altamente strategica, tutti vogliono un posto su quest’isolotto.

 

ferdinandea 1831
Prima apparizione dell'isola di Ferdinandea nel 1831

 

 

 


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