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Come scegliere il nome per la vostra barca: i consigli di Filovent

Anna Soressilinkedin Anna Soressi

Di Anna Soressi, responsabile del marketing per il mercato italiano in Filovent. Content creator appassionata di viaggi, il mio sogno è girare il mondo in catamarano.

Come scritto dal famoso storico Valerio Massimo Manfredi “le navi hanno un’anima, una voce, ed un nome”. Il battesimo delle imbarcazioni non è solo una tradizione con un retaggio antico ma anche una necessità moderna. Scopriamo insieme perché, per un armatore, assegnare un nome alla propria barca è essenziale, tra storia, leggenda e legislatura.

Battezzare la barca: cosa dice la normativa nautica?

Nell’antichità i marinai consideravano gli scafi al pari di una persona, un’imbarcazione senza nome era quindi inconcepibile. Nel presente, il nome assegnato alla barca è oggetto di una normativa specifica. La legge nautica asserisce che per le imbarcazioni da diporto, cioè di lunghezza superiore ai 10 metri, vige obbligo d'immatricolazione: il nome della barca è obbligatorio a livello internazionale e serve per la sua identificazione. Nella documentazione ufficiale quindi, il nome della barca apparirà sempre insieme alla targa e ai dati dell’armatore.

Per i natanti, invece, ovvero le imbarcazioni inferiori ai 10 metri di lunghezza, l’immatricolazione, e di conseguenza l’assegnazione del nome, sono facoltativi. Tuttavia, è molto raro che imbarcazioni di qualunque tipo e dimensione siano sprovviste di nome. Il nome della barca è comunque fondamentale per l’identificazione in caso di emergenza o per seguire qualunque tipo di procedura: richiedere l’ormeggio, lanciare un mayday, ...

Consigli pratici per scegliere i nomi per le vostre barche

Scegliere il nome della propria barca è una questione molto personale. C’è chi scava nella propria storia marinara o familiare, chi invece opta per un nome romantico o spiritoso. Intramontabili sono sicuramente nomi di costellazioni e stelle e quelli della mitologia antica come Andromeda o Stella Polare. Anche i giochi di parole sono molto apprezzati come S…bronzo di Riace e Totanic. Molto divertenti sono anche i nomi che ricordano la spesa effettuata: Alla faccia della banca, Ciucciaeuro, …

Al di là delle preferenze, noi di Filovent consigliamo comunque di scegliere un nome semplice, non troppo lungo e chiaro, che sia facilmente pronunciabile e comprensibile alla radio per eventuali comunicazioni d’urgenza.  

 

Barca chiamata Gatta Bianca

Barca chiamata Gatta Bianca (foto Adobe Stock)  

 

Una volta scelto il nome della vostra barca, altri aspetti da non sottovalutare sono il carattere, lo stile e il colore. Un grande classico è l’uso del corsivo o italico, un carattere che si adegua perfettamente ai nomi latini o ai modi di dire. Per il colore vi consigliamo di orientarvi in base ai colori della barca: le sfumature a contrasto esalteranno sicuramente il nome. Per quanto riguarda i materiali, gli adesivi si adeguano meglio alle barche a motore, mentre l’uso della pittura è più indirizzato alle imbarcazioni più datate. Per i più pigri, vi ricordiamo che c’e sempre la possibilità di affidare l’assunto a un’azienda professionale o a un’agenzia grafica.

Ora non vi rimane che posizionare a bordo il nome della vostra barca. In genere i nomi delle barche vengono collocati sullo specchio della poppa, ma non sono rari gli armatori che decidono di applicarlo su entrambe le fiancate della barca, nella zona prodiera. Nel caso dello specchio di poppa, consigliamo di lasciare almeno un paio di centimetri intorno al nome per farlo risaltare di più e renderlo più facile da applicare. Per la zona prodiera, invece, ricordate che in caso d'immatricolazione, tale spazio deve essere utilizzato per i numeri identificativi.

Galateo nautico: tra tradizione e leggenda

Nell’universo nautico esiste una sorta di galateo, cosiddetto galateo nautico, le cui regole, mai scritte, affondano le loro radici nella tradizione e nella leggenda. Di queste regole, molte hanno a che fare la scelta del nome. La liturgia del varo, per esempio, è il corrispettivo nautico del battesimo ed è durante questa cerimonia, accompagnata dall’inderogabile rottura della bottiglia, che il neo armatore dovrebbe annunciare il nome del suo nuovo gioiellino.

Anche per la solennità di questo rito, il cambio del nome delle barche è un tema estremamente delicato e dibattuto. Secondo le tante superstizioni marinare, citate per altro nella grande letteratura, tutto ebbe origine nell’antica Grecia dove, si dice, tutte le barche fossero segnate in un registro custodito dal dio Poseidone. Cambiare nome a un’imbarcazione, quindi, veniva considerato un affronto nei confronti del dio del mare il quale avrebbe potuto farvi oggetto della sua collera. In seguito, il cambio del nome divenne costume dei pirati per sfuggire più facilmente alla legge. La superstizione intorno al cambio del nome venne quindi alimentata dalla marina inglese per scoraggiare i filibustieri dal modificare i nomi delle loro imbarcazioni, diffondendo storie di naufragi e altri incidenti capitati agli equipaggi che navigavano su navi il cui nome era stato cambiato. Si dice inoltre che a sostenere tale credenza concorressero anche le compagnie di assicurazione per evitare di risarcire le navi dichiarate affondate, ma in realtà usate per scopi criminali con altri nomi. Queste sono le cause storiche all’origine della credenza che cambiare radicalmente il nome della vostra barca porti male.  

 

Cerimonia del varo

Cerimonia del varo (foto Adobe Stock)  

 

Per chi acquista una barca usata, quindi già varata e battezzata, esiste un escamotage per non incorrere nella mala sorte che consiste nell’aggiungere al nome già esistente quello prescelto dal nuovo armatore. Vi consigliamo in questo caso di far attenzione agli accostamenti ridicoli o, peggio, inopportuni.

Al di là di superstizioni e credenze, a livello normativo il nome delle barche può essere cambiato molto facilmente. Per cambiare il nome alla propria barca è necessario fare domanda alla Capitaneria di Porto, allegando CDI, licenza di navigazione e un versamento di 15 euro alla tesoreria provinciale. A meno che il nome sia offensivo o già utilizzato da qualcuno nella stessa provincia, il cambiamento potrà essere effettuato con successo. Questa operazione riguarda le sole barche immatricolate, mentre sui natanti il nome può essere cambiato quando e come si vuole senza nessuna procedura particolare.

Insomma, dare il nome alla propria barca costituisce un aspetto fondamentale dell’essere armatore e storia e tradizione sono un’ottima guida alla scelta. Non esitate a consultare il nostro sito come ulteriore fonte d'ispirazione.

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